Protesi mammarie interne e/o ricostruzione del seno

In certi casi è possibile inserire una protesi mammaria al silicone o altro materiale sotto i muscoli pettorali o ricostruire il seno con tessuti del proprio corpo riportati nella zona mancante.
L’informazione sulle varie metodiche di ricostruzione, i tempi, i giorni e l’eventuale numero di ricoveri, il risultato estetico e le possibili complicanze potranno essere richieste al medico chirurgo che ha eseguito l’intervento o allo specialista chirurgo plastico. Nella decisione di sottoporsi a chirurgia estetico-ricostruttiva nel desiderio di ritrovare la simmetria corporea è bene ricordare che:

  • il seno ricostruito potrà risultare diverso e asimmetrico rispetto all’altro e a volte si renderà necessaria la correzione del seno rimasto. E questo non solo perché la simmetria corporea può non essere raggiunta con le metodiche ricostruttive, ma anche perché il seno rimasto può modificarsi nel corso della vita per variazioni ormonali e di peso;
  • ricercare la simmetria e l’estetica per via chirurgica comporta giornate di ospedalizzazione e una possibile serie di ricoveri. Le metodiche di ricostruzione vanno infatti dal semplice inserimento sotto i muscoli pettorali di una protesi mammaria al silicone che viene messa, generalmente in due tempi, all’allestimento di lembi di cute, grasso, muscoli del dorso o dell’addome che vengono inseriti nella zona della cicatrice in tempi successivi. Al momento della mastectomia viene inserito un espansore tissutale sottomuscolare che viene riempito progressivamente fino al raggiungimento del volume desiderato; a questo punto l’espansore viene sostituito da una protesi definitiva. Il chirurgo sceglierà la metodica più adatta dopo aver valutato lo stato della cicatrice e del tessuto rimasto nella sede dell’asportazione e lo stato di cute, sottocute, grasso, muscoli del dorso e dell’addome (sedi preferenziali di prelievo dei tessuti da trasporre);
  • anche l’intervallo tra intervento di asportazione e quello di ricostruzione risulta molto variabile dipendendo dalle tecniche di asportazione, dai trattamenti radianti o chemioterapici eventualmente in corso e dalla ripresa fisica, psichica e sociale propria di ciascuno;
  • non è detto che la decisione di sottoporsi alla chirurgia estetico-ricostruttiva, presa con convinzione subito dopo l’intervento di asportazione del seno, non possa essere abbandonata nel corso della vita; nuovi equilibri interni profondi, fisici e sociali potranno essere raggiunti nel tempo tanto da far “sfumare” l’idea di ulteriori interventi sanitari.

 

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